venerdì 16 luglio 2010

I giorni passano

Oggi mi sento vuota.
E' una di quelle giornate veramente da buttare. Giornate inutili che ti passano dentro e ti lasciano solo schifo, grigio e appiccicoso. E' che le persone continuano solo a dirti parole, parole, parole. E tu le ascolti, le parole, fiduciosa che diventeranno realtà. Ma sono solo parole, sempre parole. E te ne accorgi nel giro di qualche minuto, ormai. Il mondo ti fa promesse che non manterrà mai, così come tu ne fai a te stessa. E forse l'unica cosa da fare sarebbe davvero partire. Vaffanculo tutti, un viaggio del cazzo tanto per capire che non hai bisogno di nessuno.
Perché è così che vorresti che fosse, non avere bisogno di nessuno. Non credere alle promesse di nessuno, e non illudersi che le cose cambieranno per merito di. Perché le cose cambieranno solo per merito tuo, e neanche tanto.
Il futuro. Tutti ne parlano, ma dov'è? Io spero, sogno, immagino...ma il futuro lo vedo sempre più lontano. Sempre più irraggiungibile ed inesistente. Parole. Ogni anno ti dici "cambierà", e rimane tutto uguale. Tutto preda della stessa vita schiacciante. E questa, come ogni volta, doveva essere l'estate del cambiamento. Il viaggio, i concerti, le serate, le città da visitare.. E invece è la solita estate del cazzo. Passata a casa tra qualche visita medica e qualcosa da fare per la famiglia, tra il caldo e la stanchezza mentale, tra il nervoso e l'apatia. L'ennesima estate del cazzo, e non so quanta colpa abbia la vita, questa volta. Ma tanto si sapeva che sarebbe andata così. Fingi di illuderti ma sai che non cambierà mai nulla. Sai che sarà sempre la solita vita stancante e piena di ripetizioni. Può cambiare la vita? Può davvero cambiare?
Io lo so, sono io che sono sbagliata. Ho troppi sogni e troppi pochi mezzi per renderli realtà. Sono io, lo so. Continuo a chiedermi perché sono qui, che cazzo ci faccio io in un mondo che non mi appartiene neanche un minimo.
Che le cose cambino, sì, io ci spero ancora, ma inizio a non crederci più.

2 commenti:

utente anonimo ha detto...

Mi ricordo che un tempo queste giornate da buttare erano assai frequenti, mi ricordo anche come una semplice parola/frase potesse farci sorridere; anche solo per un secondo magari, ma ci aiutava.
Ricordo anche le nostre videochiamate, i post-it, le mani davanti al viso mentre si sorrideva, il stoppare canzoni mentre qualcuno stava cantando, e via dicendo...
Anche io un tempo avevo un sogno o più che altro, un desiderio, uno di quelli che per poco non è diventato realtà.  
Il desiderio era quello di poterci vedere, di fare trasformare un qualcosa di "virtuale" in reale. Il non dover più dire "vorrei poterti abbracciarti" e non poterlo fare. Concretizzare il tutto, diciamo.


Il tempo è passato, siamo diventate diverse... Abbiamo preso nuove strade, ci sono nuovi impegni, meno tempo e meno bisogno di sentirsi come una volta.

E come tale desiderio io continuo ad immaginarmi come sarebbe stato se ci fossimo viste.
L'arrivo alla stazione. L'imbarazzo. Il prenderci in giro. Il famoso abbraccio.

Che le cose cambino, sì, io ci spero ancora.

Molto probabilmente questa è la malinconia di mezzanotte dell'Apetta e della Biscotta.
Questo post non c'entra un cazzo con quello che hai scritto, sinceramente non l'ho neanche riletto... Ho messo giù pensieri a caso, frasi che magari fra di loro non vanno bene. Ma poco m'importa.
Il senso si capisce, spero.

Ricordati che ti voglio bene e che se anche non ci sentiamo più come prima per te ci sono sempre; per qualsiasi cosa... Dalle cazzate alle cose serie.

Ps: Devo ammettere che un po' mi mancava il commentare i tuoi post!

BlackIris ha detto...


Bella lei, che fa la pessimista ma poi ha ancora mille speranze. E brava la mia biscotta.
Era 'na serata da PataPata, Batman e muccaba, sìsì.
Mi ricordo donna, e la cosa è la stessa nei tuoi confronti :* non dimenticarlo neanche tu.